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Tempo di Patrik Slalom…

Riprendiamo ed approfondiamo una news del nostro amico Fabio Canella, già apparsa sul cartaceo di aprile/maggio 2017, per dare un primo sguardo ai Patrik Slalom 2017.

News e foto tecniche a cura di Fabio Canella.
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Patrik è uno di quei marchi un po’ controcorrente che si stanno facendo largo nel mondo del windsurf.
Non ci sono model year, né grafiche stravolte di anno in anno.
I nuovi shape prendono il posto dei precedenti solo quando sono superiori in tutti gli aspetti (velocità max, accelerazione, strambata, controllo…) e non dal momento in cui risultino migliori in una sola delle caratteristiche citate.
Una riprova di questo è la tabellina qui sotto, che raccoglie le proposte Patrik Slalom 2017.

87, 92 e 100 rimangono immutati rispetto allo scorso anno, rimanendo versioni “v2”.
Cosa significa? Sono shape che sono stati migliorati finora una sola volta dal primissimo lancio sul mercato.
110 e 115 guadagnano invece una “stanghetta” ciascuno, arrivando a essere per il 2017, rispettivamente, versione v3 e v4.
Tutto nuovo invece il 95 litri, misura che non sostituisce nulla: debutta quest’anno!
E parimenti nuove le armi da vento leggero 125/130/140, che sostituiscono il trittico 122/128/135 presente fino allo scorso anno. Ciò non contraddice la filosofia adottata: semplicemente gli interventi sono stati tali da far prendere qualche litro a ciascun modello. Da cui la necessità di abbandonare le diciture un po’ criptiche stile “135 IIII” e aggiornarne il nome.

Chiarita (speriamo, ahah!) la questione sempre un po’ oscura della nomenclatura adotatta da Patrik Diethelm, vediamo in due parole ciò che “a secco” si percepisce essere cambiato di più.
Grazie alla cortesia di Francesco Dote (info@nonsolomute.com), importatore italiano del marchio, ho potuto dare uno sguardo ai modelli 115 IIII e 130, due dei modelli più appetitosi per noi slalomari italici.

Fino alla strap anteriore, sembrano molto simili ai rispettivi modelli precedenti.
Andando verso poppa, troviamo una coperta che va via molto più dritta e squadrata (raccordandosi più bruscamente alla poppa) e una carena invece più curva, secondo un trend che va per la maggiore nelle tavole slalom d’ultima generazione. Si crea in sostanza un terrazzamento che permette di avere la strap posteriore molto esterna (=più leva sulla pinna), senza però avere una poppa a contatto con l’acqua troppo larga.
Per la felicità dei più smanettoni, tornano di serie -dopo le polemiche sorte nel PWA, che li riteneva un vantaggio indebito- i piattelli regolabili per i cut out.
Il 130, come evidenziato dal paragone con il 128 del 2016, guadagna inoltre un notevole spessore nella zona di poppa, indizio certo di dove si nascondano i 2 litri extra.

Infine, tutte le tavole beneficiano di nuovi scassi ovoidali in corrispondenza dei fori per le viti Tuttle sufficientemente grandi per recuperare le viti senza capovolgere la tavola e pads posteriori più estesi in zona tallone, promettendo più confort anche nell’assetto più aggressivo.