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Test GA Air Wing 4.2 2020

GA sail logoPiù che un test… una tappa di avvicinamento al mondo del Wing Foil! Mentre il foil windsurf che ha raccolto un cospicuo numero di “fedeli”, ha un po’ “rallentato”, almeno qui da noi, tra i windsurfisti “nomadi” ed è invece andato molto in voga tra quelli che svolgono la loro attività presso i circoli, dove forse anche per motivi “logistici”, molti si sono attrezzati con i foil windsurf…. per quanto riguarda l’ Air Wing, che ha un aspetto meno tecnico e molto più ludico, almeno all’inizio, il discorso è completamente diverso.

Fin da quando sono apparsi i primi modelli, a fianco di chi storceva il naso a priori, si registrava un reale interesse di molte persone, non strettamente legate al mondo del windsurf… per farvi un esempio terra, terra: tanti surfisti da onda della nostra zona, che non si sono mai interessati al windsurf, si sono invece molto, ma molto interessati all’Air Wing… il che potrebbe portare, prezzi permettendo, ad un discreto seguito di praticanti, soltanto in questo particolare segmento di riders, tenuto conto anche del grande numero (rispetto ai windsurfisti) di surfisti da onda. Non amando troppo le appendici sommerse e gli attrezzi troppo tecnici, la cosa che aveva un minino risvegliato il nostro interesse vero i wing gonfiabili… è stata la prima parte di un noto video dove Zio Robby e company veleggiavano e surfavano le onde con i sup spinti proprio dagli air wing: davano l’idea che fosse la cosa più facile del mondo. Da lì abbiamo deciso di attrezzarci anche per i test di questi nuovi “marchingegni”, ma al momento tra il dire e il fare… siamo in attesa di tavole e foil adatti all’air wing, che in questo momento, post lock-down, hanno qualche problema legato alla produzione estera e alle relativa consegne.

Così nell’attesa abbiamo cominciato a provare l’AirWing abbinato al sup… che forse è il primo e il più facile step per avvicinarsi a questa disciplina. L’Air Wing di GA è il primo che ci è arrivato tra le mani e nella la sua piccola sacca trova spazio il suo apposito leash, ma non la pompa per gonfiarlo. Una volta riusciti a gonfiarlo con la pompa di un sup gonfiabile, l’Air Wing di Gaastra, disponibile nella sola misura 4.2, è così leggero che l’approccio è stato semplicissimo! Semplicissimo a patto di avere una tavola con deriva per le prime uscite o un sup di dimensioni generose con una pinna centrale adeguata, perchè nonostante la galleggiabilità con il wing sia maggiore rispetto a quella con un vela da windsurf… lo scaroccio è in agguato! Il fatto di avere un’ala relativamente piccola come questa, se da una parte necessita di vento un po’ più forte per partire, dall’altra risulta più facile da condurre, soprattutto dai neofiti, perchè meno l’ala va a toccare l’acqua… più si ha libertà di movimento.

Il Wing Gaastra ha un montante gonfiabile con tre maniglie cucite con cui poter reggere l’ala con le mani. La connessione è indubbiamente meno rigida di un boma, ma molto più leggera e meno stancante (non c’è la possibilità di agganciarsi al trapezio). Con il sup wave, soprattutto se ha le tre piccole pinne wave, all’inizio c’è qualche problema di scarroccio, ma se il vento aumenta e gonfia l’ala, questa crea un lift che rende più leggera la tavola e la fa planare facilmente… al che diventa tutto più facile ed intuivo. Tanto che dopo un paio d’ore riuscivamo ad andare avanti/indietro e a strambare, manovra che una volta capito il meccanismo, è semplicissima. Ludico e divertente, per diventare un cosa più seria l’Air Wing avrebbe bisogno almeno di un sup foil… di cui ci stiamo attrezzando per la prossima puntata!

NB: clicca sull’immagine sotto per leggere il test in alta risoluzione

GA Air Wing 4.2 2020

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