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Test Foil Horue Vini Pro Carbon XLW

Logo HorueLa Horue Vini Pro XLW montata sul Manta 85, lo slalom light wind di casa Tabou, sapientemente equipaggiato di scassa deep tuttle rinforzata e motorizzata da una GA Pilot 7.5, entra subito in volo già con 8 nodi di brezza e con un paio di vigorose pompate, grazie alla sua apertura alare di 91cm e una superfice di 971 centimetri quadrati. Il “lift” piuttosto vigoroso porta a dovere stare attenti e bilanciati su entrambe le gambe con una particolare attenzione alla pressione su quella anteriore, per non essere sparati in aria involontariamente.

Un volta in volo, per via della sua superfice meno ampia, ci si accorge subito che il foil non è proprio un entry level: l’instabilità appare immediatamente evidente, pertanto bisogna focalizzarsi sul mantenere l’assetto di andatura, cercando di tenere la tavola piatta ed evitando il classico effetto “delfino” dovuto ad un micro spostamento del peso o del corpo.

Per abituarsi al fatto di essere su una sorta di “tappeto volante”, serve un po’ di tempo, tutti gli spostamenti e i cambi di peso vengono trasmessi direttamente all’“aereoplanino“ immerso nell’acqua, pertanto tutto diventa più sensibile e super reattivo. Quando si è in piena andatura ci si accorge di quanto debba essere diversa la posizione, molto più centrale rispetto al “solito” assetto da slalom. L’alloggio concavo per il timone posto sulla fusoliera, permette di regolare l’assetto per un maggiore o minore lift, a seconda del vento o dal tipo di posizione del rider. Per averne una più “windsurfistica” (stare più arretrati per quanto lo strumento lo permetta) quindi per venti più forti, si deve portare il timone più avanti (picchiata), se invece si necessita di avere più lift, per venti più deboli, il timone si deve spostare verso la poppa (cabrata). Trattandosi di una pinna non proprio entry level, trovare il giusto trim non è così immediato, quindi consigliamo pazienza, precisione e una brugola da 6 sempre a portata di mano. Avendo avuto la possibilità di provarla anche con venti più sostenuti, abbiamo rilevato che il range di utilizzo, va dagli 8 ai 16 nodi senza particolari sofferenze. Oltre si evince in maniera netta il limite di ingombro dell’attrezzo e la difficoltà di tenere l’andatura potrebbe essere paragonata all’effetto che si ha quando si è sopra-invelati. La sua apertura alare, particolarmente ampia, così com’è un aiuto nelle brezze, diventa un problema nei venti di una certa intensità.

Se si intende usare la Vini Pro con venti al di sopra dei 15/16 nodi consigliamo di sostituire l’ala frontale con la sorella più piccola, la Vini LW oppure la CR: la compatibilità del mast e del timone permette di cambiare questo accessorio senza modifiche o particolari attenzioni. Questa particolarità, gioca un ruolo importante sulla propensione all’acquisto perché, nonostante il prezzo non sia così alla portata, è una caratteristica molto interessante che permette di avere con un solo mast, supporti che spaziano dal semplice cruising light wind fino ad ali per andature più veloci ed impegnative.

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Test Horue Vini Pro Carbon XLW 2019
Test Horue Vini Pro Carbon XLW 2019 (Wind News ott-nov 2018)

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