Foto Report

Campulongu, 9 giugno

Finalmente Campulongu col Libeccio! La mia vacanza in Sardegna continua ad essere molto propizia in fatto di vento, tanto che ormai non riesco  più a stare al passo con i report. Qui troviamo quella che al momento considero l’uscita più bella, ma già posso anticiparvi che dopo questa ho già fatto un’altra divertente e tosta uscita a Coluccia, ieri 12 giugno, con vento fotonico.

Tornando a questa del 9 di cui vorrei parlarvi, devo dire che il mio amico Adolfo da tempo mi parlava delle  belle condizioni che il libeccio porta a Campulongu, una delle spiagge della zona di Villasimius, ma durante  la settimana di permanenza della scorsa estate, avevo solo beccato venti dai quadranti nord orientali, facendo  uscite solo alla spiaggia di Simius. Stavolta, dopo la bella uscita a Villasimius del Lunedi (6 giugno) e  quella a Sa Barra dell’8, ecco finalmente una bella previsioni di Libeccio per il 9.

Mi sono ritrovato in spiaggia con Adolfo già verso le 11.30. Lui aveva già armato la 4.7 e così l’ho imitato con la mia Atlas 4.7. Il vento però non era ancora perfettamente disteso, tanto che ho optato per il 112  invece del più sensato (o più che altro previsto) 85. Abbiamo provato a fare qualche bordo ma proprio non  c’era verso di planare bene. Solo qualche planata buttandosi dentro l’onda. Siamo usciti e abbiamo iniziato  l’attesa che si è rivelata più lunga del previsto, malgrado le previsioni fossero concordi nel dare vento  sopra i 20 nodi dalle 14. Intanto verso le 13 sono arrivati anche i local (2 kiter e 5 windsurfisti) e tra  questi ovviamente Antonio De Lillo!

Purtroppo, malgrado l’ottimismo e la sicurezza di tutti loro, il vento continuava a restare fuori (mi sembrava di essere ad Andora con il Libeccio che passa fuori e ti lascia con un palmo di naso…). Qualche
raffica ogni tanto entrava in baia e qualcuno provava anche ad entrare, ma era inutile. Il tempo intanto passava e verso le 14.30 anche il vento fuori sembrava essersi placato del tutto a causa di una rotazione esagerata nella direzione sbagliata. Ed invece verso le 15, quando ormai le speranze di uscire erano ormai  appese al classico lumicino, vediamo la linea del vento che dal fondo baia inizia ad avvicinarsi a velocità  elevata, con conseguente innalzamento del nostro livello di adrenalina. Non sappiamo se sarà comunque forte o  meno, ma almeno qualcosa inizia a muoversi. Per non sapere né leggere né scrivere, lascio armata ma 4.7 ma  armo subito anche la Fusion 5.5 per essere preparato ad entrare in acqua anche con vento sui 20 nodi  (l’ottimismo sul fatto che potesse essere sopra i 20 era ormai scemato da ore…). Quando il vento arriva  sulla spiaggia siamo ormai tutti pronti e io sono uno dei primi ad entrare, proprio con 112 e 5,5. Le onde  non sono bassissime e lo shore break non è per niente banale e il vento più leggero a riva, rispetto che al  largo, non rende facile l’entrata in acqua. Riesco comunque a passarlo indenne al primo tentativo (grazie al  litraggio generoso del mio JP FreestyleWave) e plano subito a balla in mezzo a delle onde mediamente sui 70  cm ma che in corrispondenza di vari cambi di fondale, arrivano anche al metro e mezzo. Schiappa come sono  tra le onde, resto lontano da riva e mi godo qualche simil surfata sulle pareti delle onde a largo, mentre i  più bravi si godono i meglio verso riva. Ad un certo punto penso che potrei prendere l’85 con la 4.7 ma alla  fine resto come sono visto che comunque non sono al limite e posso continuare a godermela anche se  leggermente sopra-invelato.

Verso le 17 usciamo dall’acqua stra-soddisfatti. Ammetto che Campulongu è proprio un bel posto con il libeccio. Assomiglia molto a Andora o a San Teodoro con lo scirocco, ma ha varie secche che alzano qualche bella onda surfabile anche lontano da riva. Da considerare seriamente per il futuro. Un saluto ad Antonio ed  Edoardo, che spero di ritrovare presto in acqua. Con Adolfo, invece, appuntamento a Cremia.

Testi: Giuseppe Cassone
Foto Giuseppe Cassone e Adolfo Pennacchini (Windsurfcremia.it)

Campulongu: le foto di Cassik e Adolfo